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8 Giu 2017

Scarpa antinfortunistica: tutto quello che c’è da sapere

Categoria: news

Tipologie:

Quando si pensa ad una scarpa antinfortunistica, ci si immaginano scarponi con punte in acciaio molto pesanti e scomode, dalle caratteristiche estremamente limitate.

In realtà, il mondo di cui fa parte questo tipo di calzature è molto più ampio ed esistono normative (EN 20344) che le distingue in tre categorie, in base al livello di protezione.

La maggior parte delle calzature utilizzate appartengono alla normativa EN 20345:2012, che è la più severa a livello di prescrizioni di sicurezza;

Classificazione:

Gli unici tipi di calzature che si possono considerare Dispositivi di Protezione Individuale sono quelli provvisti di un marchio che ne attesta la conformità. Si tratta del marchio CE, che si ottiene dopo aver verificato che le calzature rispondano a standard europei diversi in base al tipo, allo scopo e al materiale.

In base a tipologia e scopo, le scarpe possono essere così classificate:

  1. SB: “Sicurezza base” certifica i requisiti di base comuni a tutte le calzature di sicurezza marcate “S”. Per SICUREZZA BASE si intendono: presenza di puntale che resiste allo sfondamento fino a 200J, zona del tallone chiusa, assorbimento di energia nella zona del tallone;
     
  2. S1: oltre alla sicurezza base hanno anche una suola antistatica (S1);
     
  3. S1P: stessi requisiti della S1 ma con una lamina che resiste alla perforazione fino a 1100N il cui scopo è quello di evitare che la calzatura possa essere perforata;
     
  4. S2: Stesse caratteristiche della S1 ma la calzatura dev’essere realizzata in modo che la tomaia resista all’acqua;
     
  5. S3: sono scarpe del tipo S2 provviste, però, anche della lamina di protezione contro la perforazione fino a 1100Nw. Inoltre la suola deve presentare dei rilievi;
     
  6. S4 ed S5: si tratta di stivali in gomma impermeabili al 100%. Ciò significa che l’acqua non deve mai bagnarne l’interno, indipendentemente dal tempo di esposizione. La S5 comprende anche la lamina anti-perforazione.

 

Caratteristiche:

Le scarpe antinfortunistiche hanno alcuni elementi in comune che è importante conoscere per scegliere il prodotto più adatto al proprio caso:

La Tomaia

La tomaia generalmente resiste all’acqua senza particolari fodere nel caso in cui sia realizzata con il minor numero di pezzi possibili; se è richiesta una resistenza totale alle infiltrazioni dell’acqua è necessaria una fodera interna a calza o termosaldata. In questo caso la calzatura sarà certificata WR perché resiste alle infiltrazioni immersa nell’acqua fino a 2 ore.

La tomaia può essere anche predisposta all’isolamento dal freddo e dal caldo (CI e HI) attraverso fodere o soletti di pulizia particolari (alluminizzati);

Il Puntale

Si tratta di un rinforzo applicato in corrispondenza della punta della scarpa, che ha lo scopo di proteggere le dita del piede da urti e schiacciamento. Inizialmente realizzato in acciaio, viene oggi prodotto con materiali compositi molto più leggeri (plastica o fibra di vetro), o addirittura in alluminio.

La lamina anti-perforazione

Si tratta di una lamina realizzata in acciaio o in tessuto di derivazione balistica (più leggera, più flessibile e con la protezione totale della pianta del piede) che viene inserita all’interno della suola con lo scopo di proteggere il piede dagli oggetti che potrebbero trapassare la scarpa, come ad esempio i chiodi.

La suola

La suola è uno degli elementi più importanti delle scarpe di protezione, perché non solo dev’essere robusta e leggera, ma può anche avere diverse funzioni come quella antiscivolo, antiacido, anti-abrasione e antistatica. Sempre secondo la normativa di riferimento, la resistenza allo scivolamento è divisa in 2 categorie (SRA e SRB):

Se il battistrada ottiene i requisiti di resistenza allo scivolamento richiesti per entrambe le categorie la suola sarà certificata SRC, quindi il prodotto corrispondente sarà estremamente versatile nel suo utilizzo.

Le suole possono essere CONDUTTIVE o ISOLANTI: quelle conduttive sono dette ANTISTATICHE (S) o ESD; le isolanti sono chiamate DIELETTRICHE.

Se la suola resiste fino a 300° di picco, viene certificata HRO (solitamente sono in gomma);

 

Scarpe antinfortunistiche femminili

Esiste un numero sempre maggiore di donne che svolgono lavori un tempo prettamente maschili, e che hanno portato i produttori di scarpe antinfortunistiche a realizzare modelli ad hoc.

Oltre a realizzare misure più piccole, i produttori di queste scarpe hanno dovuto anche adottare alcuni accorgimenti. Al di là del fatto che è difficile che le scarpe da uomo siano realizzate in un numero inferiore al 40, esiste infatti una differenza fondamentale per quanto riguarda la calzata perché il piede femminile è molto più affusolato.

Per concludere, oggi è possibile indossare scarpe antinfortunistiche eleganti, di alta qualità, estremamente tecniche e allo stesso tempo funzionali, sapendo che la propria sicurezza sarà comunque salvaguardata in ogni momento pur senza rinunciare al comfort.